Ricordo perfettamente quando
nell'estate del 2008 una mia amica che stava per partire per
l'Erasmus a Madrid mi invitò ad iscrivermi a facebook.
“Lo faccio solo per te” le dissi.
Ho pubblicato la foto profilo e messo
due informazioni.
Questo facebook proprio non mi
piaceva.
A settembre di quello stesso anno sono
partita per uno stage di 3 mesi in Belgio.
E' li che ha iniziato ad aprirsi un
mondo.
In un'unica pagina potevo chattare con
i mie amici in Italia e con i nuovi conosciuti a Bruxelles...
Con pochi click potevo condividere
foto, organizzare una serata e venire a conoscenza di qualche evento
in città...
Wow!
E' così che ho iniziato a coltivare
quel piccolo mondo virtuale che diventava inconsapevolmente sempre
più reale...
Sono io che convinsi il fidanzantino di
allora ad iscriversi al social network che ormai iniziava a prendere
piede anche in Italia...
Mi piaceva l'idea di poter mettere come
status “impegnata”!
E' sempre su facebook poi...che mesi
dopo scoprii che lui mi tradiva con la sorella di una mia amica...
Ironia della sorte... ;-)
Tutto questo ora mi fa sorridere, ma al
tempo mi ha portato non poca sofferenza...e parecchie (passatemi il
termine perchè non ne trovo uno più indicato...) pippe mentali!
Accidenti!
Tutto ciò che pensavo rimanesse
semplicemente su uno schermo...prendeva forma...quasi vita!
Come la peste ai tempi dei “Promessi
sposi” così facebook ha avuto su tutti noi un contagio
sconvolgente...
In metro si parla di tag e mi piace...
Nei ristorante tutti con i cellulari in
mano ad immortalare il piatto che sta per essere divorato!
"Fosse anche la carbonara più
disgustosa, l'unica cosa importante è pensare che gli altri credano
che sia divina...e la convinzione del “visitatore” della nostra
pagina sarà proprio quella!"
Ad un concerto si paga il biglietto per
vederne comunque la metà dallo schermo del cellulare...
“Tutti devono sapere che ero li e che
ho avuto l'onore di ascoltare dal vivo quel pezzo fighissimo che però
non mi sono goduto perchè attento che la registrazione fosse
perfetta"
Nei locali poi scattano le foto con le
labbra a cuoricino e le linguacce
“Ehi...siamo fighe e ci stiamo
divertendo un mondo!”
Le foto dicono più o meno così...
Come in un girone dell'infermo, ci
sono poi i lamentosi, quelli che ci avvertono 24 ore su 24 del loro
cattivo stato di salute e quelli che pubblicano a raffica link senza
senso e dalle frasi più banali...
Insomma, un mondo in cui tutto è semplicemente vero per quanto
risulti banale o tutto è estremamente falso per quanto
apparentemente vero!
Litighiamo per facebook, ci roviniamo
l'umore per facebook, ma ci divertiamo anche su facebook quando con
le amiche scatta “L'angolo delle novità” e giù con i commenti
più disparati!
Se a questo aggiungiamo poi Twitter,
Instagram e WhatsApp...siamo veramente fottuti!
Siamo schiavi di un sistema a cui
pensiamo di non appartenere.
Schiavi del bisogno del “contatto”
della rintracciabilità sempre e comunque...
Schiavi di apparire, mostrare,
ostentare...
E la linea tra mondo reale e mondo
virtuale...diventa sempre più sottile!
Facendo questa riflessione mi è venuta
in mente una frase di Einstein:
“Temo il giorno in cui la tecnologia
andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da
una generazione di idioti”.
Quanto ha ragione!